THE DOORMEN
"Black Clouds"
(Audioglobe / The Orchard, 2013)

DoormenTerzo capitolo discografico per questa band ravennate, posteriormente all’EP di esordio e un album intitolati entrambi The Doormen datati rispettivamente 2009 e 2011. Vincenzo Baruzzi, Luca Malatesta, Nicola Monti e Marco Luongo ci danno in pasto con la produzione molto ben curata di Paolo Mauri (Afterhours, Luci Della Centrale Elettrica, Massimo Volume, etc.) un album con lyrics in lingua inglese e dall'”anima sonica” esterofila di tangibile stampo alternative-indie rock/ post punk nelle quali riecheggiano in modo probabilmente derivativo ma con nerbo e autorevolezza in misura marcata ed evidente, risonanze di bands attuali tipo Editors e Interpol, come della fiorente stagione new wave made in eighties.

Dieci songs, dieci parti sonori, dieci “nuvole nere” (per l’appunto Black Clouds); il full lenght si articola in poco più di 39 minuti di gradevole “underground mainstream”, sostanzialmente ed efficacemente imperniato su un mix tra energiche “chitarristiche” sonorità post punk e decadentismo pop. Il poker iniziale di songs: Bright Blue Star, My Wrong World, Father’s Feelings e I’m The Sunset, melodicamente e ritmicamente compatto, raffigura probabilmente gli episodi più “immediati” del compact disc, che vede come epilogo la burrascosa inquietudine esistenziale espressa da Silent Suicide, la grigia drammaticità di Strange Life e i soffici, struggenti melodismi pop rock di Snowy Day.

Chi ama il genere, assorto tra le “onde sonore” di Black Clouds troverà pane per i suoi denti.

Luciano De Crescenzo