STATALE 35
"Azrael"
(Autoprodotto, 2016)
Stupenda alchimia nerofumo questo Azrael dei milanesi Statale 35, un slavina di pensieri in caduta libera negli anfratti dello spirito, una sonda sonica che scava dentro, tra progressive cianotico e lontani fuochi fatui di Uriah Heep Azrael, Giuda, cinque atti sulfurei che dondolano, appesi, come dono di un sacrificio al centro della notte.
Cantato in italiano l’EP esala una poetica pentecostale, sofferta, un pathos elettrico ed esplosivo che stilla oblio, mistero, buio, tracce che hanno un peso lirico e stilistico greve e colto, rigorosamente danzanti su fragorosi battiti solenni. Una concessione ad un art-rock più arioso L’Essenza, Il Ricordo, ma poi giunge l’onda lunga di L’Ultimo Atto e tutto si riappropria della sua tensione primaria, di quella immaginifica ansia che l’EP trasmette al pari di una febbre maledetta.
Tra pacate atmosfere e furia sonora, una ventata infernale di poesia distorta e letteraria, una ventata che scompiglia la tua falsa sicurezza umana relegandoti all’angolo della vita. Rubino nero.
Max Sannella