FRANCO FALSINI
"Cold Nose"
(Polydor, 1975 – Spectrum Spools, 2012)

Franco FalsiniCi sono dischi importanti usciti negli anni ’70 che non hanno mai goduto dell’adeguato elogio e spesso della venerazione riservata ad album dello stesso periodo. Cold Nose, pubblicato nel 1975 dalla Polydor rientra in questo ristretto cult club della nostra musica. Il suo autore, Franco Falsini, è già il leader in quegli anni di un apprezzato, quanto originalissimo gruppo, i Sensations’ Fix, che all’epoca aveva al suo attivo tre dischi innovativi. Pensato e concepito come colonna sonora di un film/documento sull’uso della cocaina diretto da Franco Milani che produsse anche il disco, dall’evocativo titolo Naso Freddo (Story Of Cold Nose), come riportato anche sul retrocopertina, ma poi mai distribuito e proiettato e visto solo da poche persone. Con il semplice ausilio di chitarra e synth Falsini tenta l’assalto al cosmo in affollata solitudine, verrebbe da dire. In 40 minuti scarsi di musica principalmente strumentale che si riversa su tre lunghi brani, movimenti, ipnotici e sinuosi Franco Falsini compone, scompone, dilata, riverbera, sovraincide e stratifica i suoni analogici della sua space guitar, dell’organo Eminent 310 e del Mini Moog, con la sua voce che fa capolino solo nell’ultimo movimento, il più lungo con i suoi 20 minuti e sembra uscire da un viaggio negli spazi siderali. Sono tre affreschi sonori stupendi, con onde e gorgoglii elettronici che viaggiano da un punto all’altro, che spesso cadono e rinascono rigenerati. Per intensità, ricerca ed espressività Cold Nose non sfigurerebbe affatto tra i dischi dei corrieri cosmici tedeschi o quelli di Eno pubblicati nello stesso periodo, anzi potrebbe insegnare qualcosa riguardo la ricerca compositiva e soprattutto il personale e innovativo metodo di registrazione e riversaggio analogico, in studio, adottato all’epoca. Questo disco rimane, a tutt’oggi, uno dei punti più alti della sperimentazione e avanguardia nel panorama musicale italiano destinato, ahimè, a non vantare cloni o imitazioni. Per anni fuori catalogo in qualsiasi supporto, è stato ristampato in CD nel 2010 dalla Universal nella sua emerita collana “Progressive Italia, Gli Anni ’70”, anche se non propriamente catalogabile in questo genere e in vinile nel 2012 dalla Spectrum Records in versione rimasterizzata, negli studi berlinesi della Dubplates and Mastering, personalmente da Franco Falsini.

Giuliano Manzo