EUROPEAN GHOST
"Pale & Sick"
(Unknow Pleasure, 2016)

european-ghostBuone nuove dalla scena post-punk italiana con il convincente esordio degli European Ghost con l’album dal titolo Pale & Sick. La band, un trio per l’esattezza, è composta da Giuseppe Taibi (Two Moons, basso e synth), Mario D’Anelli (Black Veils, chitarra e synth), entrambi musicisti già conosciuti nel panorama underground e da Cristiano Biondi alla voce. Registrato a Bologna e masterizzato allo Studio EEE di Londra sotto l’algida regia di James Aparicio (Depeche Mode, Spiritualized), il disco limitato a 500 copie viene rilasciato dalla transalpina Unknow Pleasure Records. Conceptualizzato come un viaggio lungo un continente in declino, Pale & Sick nei suoi 42 minuti di atmosfere cupe, claustrofobiche ed un incipit a tratti ipnotico, trascina l’ascoltatore in una terra sinistra e surreale creando di conseguenza una forte tensione emotiva. Non ci sono sogni … è tutto un processo inverso di evoluzione.

Trip On Mars, brano d’apertura, con il suo incedere dark-wave di scuola anni ’80 fa da prologo al mondo ed alle sonorità degli EG; In Preset, Unreal Space e The Spiral, canzoni dal vago sapore Soft Moon, il background post-punk si estende verso ritmi ibridi di connotazione indubbiamente moderna; l’incedere quasi DAF della title-track Pale & Sick precede i lampi nel buio dei synth di Lost Highway … non c’è uno spiraglio di luce che filtra all’interno del disco. August In Winter è sicuramente il brano migliore dell’album; canzone accattivante nel suo romanticismo vellutato subito soffocato dalle inquietudini delle successive Sex In Kepler e Trip In The Night. Le lunghe notti di solitudine trovano l’epilogo nei ritmi martellanti di European Ghost che termina il debutto dell’omonimo progetto.

Concludendo, Pale & Sick nella sua attenzione alle forme di melodia però sempre straniate e tese a livello viscerale risulta essere un lavoro forte e riuscito, sicuramente non semplice. Un ascolto piacevolmente doloroso che apre un cerchio dove ci si aspettano delle risposte ma inevitabilmente si ha modo di pensare e riflettere. E scusate se è poco.

Luca Sponzilli