JOHN CALE
"Mercy"
(Double Six Records / Domino Recording Company, 2023)

Mercy, uscito il 20 gennaio 2023, è il nuovo corposo diciassettesimo album in studio del decano, grande musicista e compositore gallese John Cale, se si considera come un lavoro a tutti gli effetti anche il precedente M:FANS (January 2016, Double Six Records / Domino Recording Company), prodotto da Cale stesso che conteneva nuove versioni delle song del suo ispiratissimo album del 1982 Music For A New Society. Quattro anni prima Cale aveva pubblicato un altro lavoro di grande qualità, Shifty Adventures In Nookie Wood (2012, Double Six Records / Domino Recording Company) (leggi la mia recensione).

A testimonianza dell’indomita e stupefacente ispirazione/creatività di un artista giunto alla veneranda età di 80 anni, il cui nome è scolpito a caratteri cubitali nella storia dell’art rock e del songwriting internazionali più trasversali del XX e XXI secolo, questo nuovo Mercy dura quasi 72 minuti – è un album doppio nella versione in vinile – e contiene 12 lunghi brani (oltre i 7 minuti in due casi, The Legal Status Of Ice e Story Of Blood) più due bonus tracks, Pretty People e Mercy (mercy-full mix).

Come altri grandi e maturi santoni della musica rock degli anni 2000 John Cale in Mercy appronta un ricco parterre di ospiti/collaboratori, giovani (più o meno) e versatili musicisti contemporanei: Tony Allen, la multistrumentista elettronica Laurel Halo, la cantautrice Weyes Blood – entrambe americane – la cantante songwriter colombiano-canadese Tei Shi, l’artista elettronico Actress, i pluristrumentisti (voce, chitarra, samples, percussioni) Avey Tarev e Panda Bear membri degli Animal Collective, il cantautore Dev Hynes, il duo pop-elettronico Sylvan Esso, e i post-punker psichedelici inglesi Fat White Family.

Recensendo nel 2012 Shifty Adventures In Nookie Wood scrivevo: “… il Cale degli ultimi due anni, quello di Shifty Adventures In Nookie Wood e dei tre E.P. Extra Playful usciti subito prima, è imbracato musicalmente mani e piedi nelle maglie sintetiche dell’elettronica”. Più di 10 anni dopo in Mercy l’artista appare ancora perdutamente innamorato di quelle sonorità mentre i testi del nuovo materiale sono ispirati (scrive Chicago Reader online) da eventi recenti e di scottante attualità come la deleteria e dannosa presidenza di Donald Trump, la Brexit, il COVID-19, i cambiamenti climatici, i diritti civili, l’estremismo di destra.

Un lungo bagno sonoro quindi in un mare di tastiere e batteria elettroniche, percussioni e ritmi sintetici nella maggior parte dei brani (Mercy, Noise Of You, a tratti in Marilyn Monroe’s Legs (Beauty Elsewhere)) che si dipanano lenti, malati, dai tessuti sonori stratificati: la lunga Story Of Blood, una delle vette del disco, con ospiti Weyes Blood e un piano acustico, la spettrale e aleatoria Marilyn Monroe’s Legs (Beauty Elsewhere) con armonie intermittenti, una Mercy nebbiosa, dolente, sognante. Gli archi appaiono in Everlasting Days, cangiante brano lento con i due Animal Collective, nella lamentosa Noise Of You con voci sintetiche sovraincise. Brano invece incalzante mid-tempo a più voci è Night Crawling, con una bella e ricca melodia Time Stands Still ricorda brani dei vecchi album di Cale.

Ispirazione accorata, grande interpretazione vocale di Cale in Not The End Of The World, brano mid-tempo con Cale che ripete “… Not the End of the world” nella parte finale che misticamente si eleva al cielo. Capolavoro squisito del disco è Moonstruck (Nico’s Song), dedicata alla musa dei Velvet Underground: una serenata pura e delicata priva di artifici elettronici, con una sezione di archi iniziale. Li ritroveremo nella song tra voci che si intrecciano: un brano sublime, un capolavoro. Con The Legal Status Of Ice si ripiomba nell’ipnosi opprimente artificiale tutta fremiti elettronici nella parte finale: l’incubo si stempera nella serena e satura armonia di I Know You’re Happy con la leggiadra cantante Tei Shi che dà una mano a rendere tutto più esaltante.

Nel finale John Cale piazza con Out Your Window il suo jolly: 5 minuti e poco più di una placida bellezza compositiva e interpretativa sublimante. Mercy è un album di grande spessore e maturità artistica che richiede un ascolto decisamente non svogliato, concentrato: solo così si può usufruire della quasi (ormai) metafisica dimensione espressiva di John Cale, un artista ottantenne che continua a esplorare (come in questo Mercy) latitudini sonore stupefacenti e a regalare epifanie musicali con una generosità sublime.

Pasquale Boffoli

 

John Cale official

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Story Of Blood

Moonstruck (Nico’s Song)

Marilyn Monroe’s Legs (Beauty Elsewhere)