BILLY JOEL Live
(Londra, Hyde Park 7 Luglio 2023)

All’inizio di uno spettacolo che si rivelerà sensazionale, Billy Joel avverte scherzosamente la folla che ha buone e cattive notizie. La cattiva notizia è che, nel corso della serata, non ha nuovo materiale da proporre e il bello è che il pubblico non dovrà ascoltare niente di nuovo. In effetti, l’artista newyorkese aggiunge che c’è solo una grande sorpresa: “Ho suonato in tutto il mondo per molti anni e questo è il sole più splendente che abbia mai visto. Ed è in Inghilterra!”. Una folla estasiata ed educatissima si crogiola nei raggi dorati mentre un sole mite tramonta lentamente su un uomo la cui carriera non mostra assolutamente alcun segno di stanchezza. Per il sottoscritto, seguire Bruce Springsteen la sera precedente sempre ad Hyde Park, si è rivelato abbastanza faticoso e a tratti arduo ma un magistrale Billy Joel, grazie ad una apertura affidata ad una doppietta euforica come My Life e Moving Out (Anthony’s Song), ha riportato tutto sui binari giusti. La sorpresa è stato vedere appassionati di vecchia data e ventenni cantare insieme, parola per parola e per tutta la durata dello spettacolo, perché questa è musica che trascende le generazioni e le tendenze passeggere.

Vestito con jeans, maglietta e giacca nera, in sostanza lo stesso look sobrio indossato negli ultimi decenni, questo settantaquattrenne è un artista che sa decisamente chi è e che conosce le sue infinite qualità. Un compositore raffinato ed un esecutore impeccabile che, nel corso della sua carriera, ha saputo regalare al suo pubblico decine e decine di canzoni riuscite ed evocative. Non sono molti gli artisti che possono vantare un catalogo musicale come il suo. Joel dà prova di essere un abile pianista in grado di essere ispirato in fase compositiva tanto dai Beatles e da Ray Charles quanto da Beethoven, oltre che essere un bravissimo show man. La terza canzone, accolta da un boato, di un set di due ore pieno zeppo di classici è infatti già una dichiarazione di appartenenza: The Entertainer. On stage non sono necessarie scenografie sontuose o effetti speciali. Solo un cantautore di livello universale con il suo favoloso e invidiabile catalogo che può viaggiare tranquillo e sicuro visto che è affiancato da una band di polistrumentisti di classe affiatatissimi. Billy Joel lascia scivolare i suoi pezzi tra le mani dei suoi fidi, preparati e precisi musicisti, in grado di masticare sia rock’n’roll vintage che virare verso impennate di matrice jazz. Il suo catalogo è così ricco che offre al pubblico la possibilità di scegliere tra Just The Way You Are e Vienna. I rumorosi fans appassionati nelle prime file optano quest’ultimo pezzo, forse meno noto ma ricco di fascino europeo e poi vengono estasiati con brani ancora più profondi come l’elaborata Zanzibar, la narrativa Allentown e la roccata Sometimes A Fantasy.

Non è la prima volta che assisto ad un suo concerto, ma in questa location, Joel è in una forma vocale superba e contagiato di buon umore. Quando esce da dietro il pianoforte, le donne urlano tra la folla e lui replica: “Non metterti in mutande, non sono Mick Jagger”. E poi Joel e la band irrompono in Start Me Up dei Rolling Stones, con tanto di esilaranti mosse alla Jagger. Ha solo il tempo di asciugarsi la fronte e colpire con sicurezza tutte le note alte del gospel di An Innocent Man, proposta in una versione da antologia, e nelle gioiose armonie corali doo-wop di The Longest Time. La pelle d’oca formicola mentre un giro di piano si increspa tra la folla e tutti ondeggiamo mentre si scivola con grazia in New York State Of Mind che si conclude con un sensuale flirt prolungato tra il pianista e il suo sassofonista storico Mark Rivera. Arte pura! E c’è vera magia quando parte il delicatissimo valzer di She’s Always A Woman, con l’intera folla che canticchia dolcemente e rispettosa mentre i grandi schermi fanno lampeggiare immagini di donne sorridenti e piangenti tra il pubblico. Ma non passa molto tempo prima che il pianoforte boogaloo e i sassofoni jiving facciano saltare tutti di gioia su Only The Good Die Young prima del vero fulcro glorioso dello show rappresentato come sempre dal film messo in musica dell’operistica “Scenes From An Italian Restaurant”.

L’intera folla è ancora più rumorosa su una versione funambolica, con tanto di tributo a Tina Turner, di The River Of Dreams e sull’immortale Piano Man dove Billy Joel parla per tutti i presenti mentre canta: “É una folla abbastanza numerosa per essere venerdì, e il proprietario mi sorride perché sa che sono io quello che loro sono veduti a vedere per dimenticarsi della vita per un istante”. Dopo un breve saluto, Billy torna sul palco per i consueti bis che iniziano con le fiamme che rimbalzano attraverso gli enormi schermi con un’adrenalinica We Didn’t Start The Fire. C’è anche il tempo per un’apparizione un po’ casuale di Joe Jonas, che a dire il vero sembra un po’ perso e in imbarazzo sulla danzereccia Uptown Girl. Questa comparsata è stato l’unico passo incerto ma assolutamente irrilevante in una notte magicamente impeccabile incastonata nelle scatenate It’s Still Rock’n’Roll To Me, Big Shot e in una inaspettata Hard Day’s Night dei Beatles, dedicata a Ringo Starr nel giorno del suo compleanno. Billy Joel chiude il tutto con l’inarrestabile treno rock di You May Be Right, esteso in un lungo outro incredibilmente esplosivo con l’intera band che si scatena su Rock And Roll dei Led Zeppelin mentre il pianista martella sui tasti. Cinquant’anni dopo l’uscita del suo album Piano Man, il ragazzo del Bronx rimane uno dei più grandi intrattenitori di tutti i tempi. Quello proposto ad Hyde Park è stato uno spettacolo unico e ricco di emozioni grazie alla dimensione live che esalta le doti di un musicista in piena forma, spalleggiato da una band da brivido. Non resta altro che sognare ed attenderlo con una nuova prova di studio che ormai manca dal lontano 1993 e che molto probabilmente non ascolteremo mai. Da allora Billy Joel ha preferito vivere artisticamente prendendo alla lettera i contenuti descritti nell’amara riflessione del brano Piano Man, continuando a cantare per coloro che la sera vanno a vederlo con il solo scopo di dimenticare la propria vita per un attimo.

Marco Galvagni

 

Billy Joel

Social

My Life

She’s Always A Woman

Hard Day’s Night