“Gianni Sassi, Il Provocatore”
di Luca Pollini
(Tempesta Editore, 2019)

Per chi negli anni passati ha avuto il piacere di ascoltare musica registrata nelle mitiche musicassette a nastro magnetico C60 da un’ora, o C90 da un’ora e trenta, l’immagine della copertina del libro è molto familiare, mostra infatti una pila di nastri pirata le cui copertine sono decorate con i nomi di alcuni gruppi rock italiani in voga alla fine degli anni ’70 del secolo scorso. Una piccola provocazione proprio per rimanere in linea con il tema dell’argomento trattato, ovvero la presentazione del protagonista del libro abituato a ben altre imprese, Gianni Sassi, Il Provocatore. Il libro di Luca Pollini racconta l’attività creativa, lavorativa e imprenditoriale di questo incredibile personaggio che è stato grafico pubblicitario, discografico, editore e organizzatore di eventi ed ha avuto un ruolo determinante nella cultura italiana negli anni a cavallo tra la fine dei ’60, fino agli anni ’90.

Pollini fa una sorta di riassunto delle sue innumerevoli imprese prima fra tutte, per rimanere in tema musicale, la creazione della mitica Cramps Records, un’etichetta discografica che annovera tra i suoi autori artisti come Area, Claudio Rocchi, Eugenio Finardi, Alberto Camerini, Andrea Tich, Arti & Mestieri, Skiantos ed altri. La figura di Gianni Sassi viene analizzata alla luce delle sue incredibili intuizioni: qualche tempo prima della Cramps, infatti, si era dedicato anima e corpo a lanciare la carriera di un certo Franco Battiato, al tempo squattrinato artista d’avanguardia e modello per una campagna pubblicitaria shock di una celebre ditta di divani, l’italiana Busnelli. La collaborazione con Battiato continuerà per alcuni anni e lascerà un segno indelebile nell’immaginario collettivo dei giovani di quella generazione. Il capolavoro assoluto però, in termini di creazione legata all’ambiente musicale in quegli anni, è la messa a punto del super gruppo degli Area e l’uscita del loro primo disco su etichetta Cramps: Arbeit Macht Frei del 1973, a cui seguiranno Caution Radiation Area (1974), Crac! (1975), Are(A)zione (1975) e Maledetti (Maudits) del 1976, che segnerà la fine della loro collaborazione.

Il libro è una miniera di informazioni e passa in rassegna tutte le attività in cui è stato coinvolto Gianni Sassi: dalla collaborazione con Re Nudo, la rivista underground per eccellenza di quel periodo, e l’organizzazione del Festival musicale al Parco Lambro di Milano, che si presenta come una sorta di mini Woodstock italiana che riesce a catalizzare la presenza di migliaia di giovani da tutta Italia, fino alla creazione di un “happening su rotaia” con la regia musicale di John Cage, un incredibile progetto che segnerà l’estate del 1978. È il promoter di eventi come i festival Milanosuono (1983) e Milanopoesia (1984), editore di riviste d’arte come Bit o d’interesse culturale come Alfabeta, o gastronomico come La Gola.

Un libro fondamentale non solo per capire chi era Gianni Sassi e cosa ha realizzato nella sua breve vita, ma anche per inquadrare meglio la sua opera in un periodo storico tormentato come quello che va dalla fine degli anni ’60 a tutti gli anni ’70, per capire come nell’Italia di quel tempo fosse difficile essere innovativi e creativi facendo musica, realizzando concerti o eventi, tra contestazione giovanile, scontri nelle strade, lotta armata e bombe nelle piazze. Oggi tutte queste esperienze sembrano lontane anni luce e l’impegno politico degli intellettuali nostrani relegato a discorsi da barzelletta.

Il libro di Luca Pollini, giornalista e saggista, è passato un po’ in sordina: uscito nel 2019, ha trovato fin da subito una serie di imitatori, noi lo riproponiamo ancora perché, per dirla con le parole di Eugenio Finardi: “Sono passati tanti anni dall’attività della Cramps, oggi il modo di fare discografia e comunicazione è profondamente cambiato, ma credo che riscoprire un personaggio geniale come Gianni Sassi sia a dir poco necessario. A distanza di così tanto tempo il segno lasciato dal suo lavoro e dalla sua esperienza – non solo nell’ambito musicale – non si è ancora spento. A volte mi trovo a pensare a cosa sarebbe stato capace di inventarsi oggi per scuotere questa società narcotizzata, quale provocazione avrebbe saputo inventarsi per svegliare il Paese da questo torpore infinito.”. Insomma un libro necessario di 150 pagine che si leggono con la furia di chi sa che quegli anni non torneranno mai più.

Andrea Masiero

 

Copertina e disegno Musikasette: Romeo Vernazza.

L’immagine di Gianni Sassi è di Emilio Fabio Simion.