Categoria: News

BEST ALBUM 2023

MAURIZIO BAIATA

  • CARLOS SANTANA + JOHN MCLAUGHLIN “Love Devotion Surrender”
  • TIM BUCKLEY “Live At The Troubadour 1969”
  • JERRY CUTILLO & OAK “Lucid Dreaming And The Spectre Of Nikola Tesla”
  • RAMMSTEIN “Zeit”
  • COLOSSEUM “Live”
  • JOHN LENNON & THE PLASTIC ONO BAND “Live Peace In Toronto 1969”
  • OPUS AVANTRA “Loucos”
  • ROBERTO CACCIAPAGLIA “Tree Of Life”
  • POPOL VUH “Nosferatu”
  • EDITORS “Heart Attack”

CIRO BOFFOLI

  • PETER GABRIEL “I/O”
  • JOHN CALE “Mercy”
  • NOEL GALLAGHER’S HIGH FLYING BIRD “Council Skies”

PASQUALE BOFFOLI

MARIO CLERICI

NINO COLAIANNI

MARCO COZZA

  • SLOWDIVE “Everything Is Alive”
  • PETER GABRIEL “I/O”
  • FRED AGAIN & BRIAN ENO “Secret Life”
  • KAROL G “Mañana Será Bonito”
  • QOTSA “In Times New Roman …”
  • WEDNESDAY “Rat Saw God”
  • PJ HARVEY “I Inside the Old Year Dying”
  • PARAMORE “This Is Why”
  • PINK PANTHERESS “Heaven Knows”
  • BOYGENIUS “The Record”
  • 100 GECS “10,000 Gecs”
  • CHRISTINE AND THE QUEENS “Paranoïa, Angels, True Love”
  • FEIST “Multitudes”
  • NOEL GALLAGHER’S HIGH FLYING BIRDS “Council Skies”
  • CAROLINE POLACHECK “Desire, I Want To Turn Into You”

MARK FRASTUONI

  • SLOWDIVE “Everything Is Alive”
  • MABEL MATIZ “Fatih”
  • FOREST SWORDS “Bolted”
  • CAROLINE POLACHEK “Desire, I Want To Turn Into You”
  • GEORGE CLANTON “Ooh Rap I Ya”
  • SWANS “The Beggar”
  • ZIÚR “Eyeroll”
  • FEVER RAY “Radical Romantics”
  • THIRD LANE “Jackals”
  • SPARKLEHORSE “Bird Machine”
  • CLOCK DVA “Noesis”
  • COSIMO DAMIANO “Sotto La Sabbia” (single)
  • TOBIAS BERNSTRUP “Chiaroscuro” (single)

ROSAMARIA FUMAROLA (10 migliori album jazz)

  • URIEL HERMAN “Different Eyes”
  • NAISSAM JALAL “Healing Rituals”
  • MICHAEL BLAKE “Chroma Nova”
  • DARIUS JONES “fLuXkit Vancouver”
  • MIKE RENDE “The Separatist Party”
  • ROB MAZUREK EXPLODING STAR ORCHESTRA “Lightning Dreamers”
  • MARIUS NESET & LONDON SINFONIETTA “Geiser: Live at Royal Albert Hall”
  • JAIMIE BRANCH “Fly or Die”
  • TYSHAWN SOREY “Continuing”
  • SISSOKO/SEGAL/PARISIEN/PEIRABNI “Les Egares”

MAURIZIO GALASSO

MARCO GALVAGNI

  • THE ROLLING STONES “Hackney Diamonds”
  • JOHN MELLENCAMP “Orpheus Descending”
  • WILCO “Cousin”
  • GOV’T MULE “Peace … Like A River”
  • DAVE MATTHEWS BAND “Walk Around The Moon”
  • CAT POWER “Sings Dylan: The Royal Albert Hall Concert”
  • PJ HARVEY “I Inside The Old Year Dying”
  • THE MURDER CAPITAL “Gigi’s Recovery”
  • SPARKLEHORSE “Bird Machine”
  • PARAMORE “This Is Why”
  • QUEENS OF THE STONE AGE “In Times New Roman …”
  • BLUR “The Ballad Of Darren”
  • THE ALARM “Forwards”
  • PETER GABRIEL “I/O”
  • STEVEN WILSON “The Harmony Codex”

ANDREA GHIGNONE

  • PETER GABRIEL “I/O”
  • DEPECHE MODE “Memento Mori”
  • GORILLAZ “Cracker Island”
  • FOO FIGHTERS “Here We Are”
  • SIGUR ROS “Atta”
  • BLUR “The Ballad of Darren”
  • PAUL SIMON “Seven Psalms”
  • IGGY POP “Every Loser”
  • SZA “Sos”

ANDREA MASIERO

ALDO PEDRON

  • TAJ MAHAL “Savoy”
  • DR. JOHN “Montreux Years”
  • RON LA SALLE “Roads Taken”
  • VAN MORRISON “Accentuate The Positive”
  • TREMOLOCO “Curandera Vol. 1”
  • NICKEL CREEL “Celebrants”
  • EDDIE 9V “Capricorn”
  • GOV’T MULE “Peace … Like A River”
  • VERONICA SBERGIA “Bawdy Black Pearls”
  • CARLO DE BEI “Garbin”
  • GENNARO PORCELLI “Me And The Boues”
  • VAN MORRISON “Beyond Words Instrumental”

GIUSEPPE SCARAVILLI

  • VDGG “The Bath Forum Concert”
  • JETHRO TULL “Minstrel In The Gallery”
  • VDGG “(Vemod (Anekdoten) The Quiet Zone/The Pleasure Dome”
  • JEFF BECK “Live At Ronnie Scott’s”
  • PETER HAMMILL “Silent Corner And The Empty Stage”
  • MALIBRAN “Trasparenze”
  • LED ZEPPELIN “Phisical Graffiti”
  • FREE “Fire and Water”
  • JETHRO TULL “Too Old To Rock’n Roll 40th Anniversary Box Set”
  • PFM “River of Life – The Manticore Years Anthology 1973 – 1977”
  • BANCO “Nudo”
  • UN BIGLIETTO PER L’INFERNO “S/T”
  • POOH “Parsifal”
  • GENESIS “Trespass”
  • LE ORME “Contrappunti”
  • VDGG “Godbluff”
  • VDGG “World Record”
  • DEEP PURPLE “Live In Europe”

SERGIO SPAMPINATO

  • STEVE LEHMAN “Orchestre National De Jazz Ex Machina”
  • NATURAL INFORMATION SOCIETY “Since Time Is Gravity”
  • BLANKFOR.MS – JASON MORAN – MARCUS GILMORE “Refract”
  • MATANA ROBERTS “Coin Coin Chapter Five: In The Garden”
  • MENDOZA HOFF REVELS “Echolocation”
  • JAMES BRANDON LEWIS RED LILY QUINTET “For Mahalia, With Love”
  • PETER EVANS BEING AND BECOMING “Ars Memoria”
  • ROB MAZUREK EXPLODING STAR ORCHESTRA “Lightning Dreams”
  • DARCY JAMES ARGUE’S SECRET SOCIETY “Dynamic Maximum Tension”
  • DARIUS JONES “Fluxkit Vancouver (Its Suite But Sacred)”

LUCA SPONZILLI

Extra listenings [Bonus LP]

  • BRIAN JONESTOWN MASSACRE “The Future Is Your Past”
  • JACK CADES “Something New”
  • SPIRITUAL FRONT “The Queen Is Not Dead”
  • THE RAVEONETTES “The Raveonettes presents: Rip It Off”
  • THE SHIVAS “Alive In The New World”

DANILO STOLZI

 

CARLA BLEY (1936-2023): BREVE PROFILO DI UNA MUSICISTA ALTRUISTA

Carla Bley se n’è andata. La grande musicista americana dalla folta chioma bionda a fungo ci ha lasciati il 17 ottobre scorso. Dipingerne a parole un ritratto non renderebbe il carattere trasversale e poliedrico della sua lunga carriera di pianista e compositrice. Ma è necessario dire che Carla è stata una musicista altruista, che ha composto per gli altri, lasciando che il proprio nome si legasse all’atto originario creativo di imponenti flussi di musica d’insieme e di orchestre anche dirette da altri. E a propria volta anche lei ha ricevuto in dono musicale il cognome dal marito, il grande pianista Paul Bley, conservandolo per sempre anche dopo la separazione.

Nome fondamentale il suo all’interno del catalogo dell’etichetta tedesca ECM Records, ai cui lavori si rimanda per quanto concerne la sua carriera da leader, nelle formazioni in trio e orchestra, sempre con l’inseparabile bassista Steve Swallow, suo compagno di vita dopo la separazione da Paul; per quanto riguarda la sua discografia da musicista “per gli altri” cui si è fatto riferimento, si segnalano alcune pietre miliari della storia del jazz:

A Genuine Tong Funeral – Dark Opera Without Words – del 1967, scritto per il vibrafonista Gary Burton (per il suo quartetto e la sua orchestra), di cui è opportuno riportare le parole di copertina della stessa Bley: “A Genuine Tong Funeral is a dramatic musical production based on emotions towards death”. Melodie e suoni che sono riflessioni attorno alla morte, la messa in scena soltanto musicale di un dramma che si accompagna ad un ipotetico funerale “genuino”, in cui si vivono soltanto le emozioni suscitate dall’idea della morte.

Liberation Music Orchestra, titolo dell’album e dell’orchestra a nome del contrabbassista Charlie Haden, dell’anno 1969, pubblicato dalla grande etichetta Impulse!, album di forte connotazione e contenuti politici, ispirati alle vicende e ai canti della guerra civile spagnola e alle rivoluzioni del continente sudamericano. In quest’album la Bley ha curato gli arrangiamenti dei canti tradizionali spagnoli, oltre a comparire come compositrice di brani originali e come pianista.

Ballad Of The Fallen (1983). Altra collaborazione con Haden, a distanza di più di un decennio, che rappresenta il prosieguo ideale del precedente quanto a contenuti e a forma compositiva, anche qui con arrangiamenti di traditional e composizioni originali, anche se pubblicato da diversa etichetta, la sopra menzionata ECM e con musicisti parzialmente differenti. Ne seguirà un terzo sullo stesso tema con gli arrangiamenti e la conduzione della Bley, Dream Keeper del 1990, pubblicato dalla Blue Note. L’impronta comune a questi capolavori della storia della musica è il carattere greve e solenne delle composizioni, che emerge soprattutto nelle parti di fanfare strutturate in chiave free, dall’impatto fortemente drammatico. Ripercorrere a ritroso gli 87 anni di vita di Carla, la maggior parte dei quali dedicati sempre alla ricerca musicale, sarà uno spunto per la memoria a venire.

Sergio Spampinato

 

Carla Bley

Carla Bley (allmusic)

A Genuine Tong Funeral

Ballad Of The Fallen

Liberation Music Orchestra + Carla Bley

MOSTRE: FELICITAZIONI! CCCP – FEDELI ALLA LINEA, 1984 – 2024
(Reggio Emilia, Chiostri di San Pietro, 12 ottobre 2023-11 Febbraio 2024)

40 anni e ancora Fedeli alla Linea? Felicitazioni! — Tanto è passato dal primo EP dei CCCP, Ortodossia. La band festeggia in grande, con una mostra che ripercorre vita e musica di una delle realtà più interessanti e fuori dalle righe del punk italiano. 1800 mq, 28 spazi espositivi, un percorso che si snoda su due piani tra installazioni, opere d’arte inedite, fotografie d’archivio mai pubblicate, supporti audiovisivi, costumi di scena. Il necessario per ri-percorrere una vita, per trasformare in opera d’arte tangibile e universale una vita che si divide tra musica, lotta, espressione di ideali. I CCCP sono stati gli antesignani ante litteram – e fuori da ogni contesto commerciale e mainstream – del punk italiano e dimostrano di essere cresciuti senza snaturarsi.

“Felicitazioni! 40 anni di CCCP – Fedeli alla Linea 1984-2024” è una mostra massiva, che ha occupato e occuperà fino all’11 febbraio i Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia. Poco impegnativo, eh? Come sempre da tradizione nella politica della band. Promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia e curata dagli stessi CCCP, che hanno lavorato per 6 mesi a raccolta, selezione, riordino ed esposizione del materiale, segue in maniera cronologica e ideologica il percorso artistico e di vita che ha segnato in parole e musica una generazione. Qui siamo oltre la musica: siamo in un universo in cui la musica serve come mezzo per esprimere un disagio culturale e sociale che è stato. E che ancora non si è esaurito: “Non studio/non lavoro/non guardo la TV/non vado al cinema/ non faccio sport”. Lo canticchiamo ancora noi, ma potrebbe essere uscito ieri, il leit motiv di una stirpe di apatici per forza, nichilisti non per volontà ma spinti da un periodo storico che offre poco spazio agli ideali. Eppure, nel loro volutamente provocatorio nichilismo, Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur di ideali ne hanno avuti e dopo 40 anni si dimostrano ancora in grado di trasmetterli.

Lo respiri vagando di sala in sala, perdendoti tra testi, ricordi, immagini che ripercorrono la storia della band – che poi è la storia di quarant’anni di Italia e di Europa. Le 7 sale del piano terra sono dedicate ognuna a un disco, ne ripercorrono la gestazione, la pubblicazione e le atmosfere. Al piano superiore, l’ordine cronologico lascia spazio al caos: 17 spazi espositivi dedicati a spettacoli, luoghi di affezione e approfondimenti storici. Un viaggio, davvero, mentale e performante che si snoda nello spazio, nel tempo e nella memoria collettiva, che parte da Reggio Emilia e ripercorre frontiere e posti che (forse) politicamente non esistono più ma restano vivi nella memoria di chi, quelle frontiere, le ha vissute e sono così sentimentalmente pregne di legami che toccano le corde dell’anima anche di chi non c’era in quegli anni – e lo accompagna per mano, per forza. Siamo a Berlino, a Beirut, nell’URSS, in Cina e Mongolia, Palestina ed Israele. Siamo negli anni ’80, nei ’90, nel futuro. Perché non esiste il futuro, ogni momento è un presente che guarda al passato e cerca di spingersi avanti. Produci, consuma, crepa. Quello che siamo, da dove veniamo, dove inevitabilmente andremo.

Ida Papandrea

 

Foto di Ida Papandrea

 

Link:

Conferenza “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla Linea, 1984-2024”

CCCP Fedeli Alla Linea