FILM SCHOOL
“Bright to Death”
(Hauskat, 2018)

I Film School sono una band che, al traguardo del quinto album, ha saputo unire le atmosfere shoegaze e neopsichedeliche degli anni ’90 e trasformarle in canzoni dream-pop dall’indiscutibile fascino strumentale. Capitanati dal leader Greg Bertens, si sono da sempre distinti per la loro innata capacità di unire sonorità dall’approccio indie rock con soluzioni più sperimentali di forte matrice post-punk, ma sempre in modo personale ed incisivo.

Formatisi a San Francisco nel 1998, i Film School hanno realizzato nella loro ventennale carriera diverse raccolte per varie label, ma negli ultimi anni una serie di cambiamenti nella formazione e la scelta di dedicarsi a cortometraggi e pubblicità, aveva fatto pensare ad una crisi creativa dalla band. Tutto fortunatamente smentito dal loro ritorno nel 2016 con June, un EP di quattro splendide gemme dreamy, ottimo preludio a questo Bright To Death. Si inizia con Crushin’, lenta e vellutata, che annuncia emozioni continue. Don’t Send My Love è puro stile Film School: melodie trascinanti e suggestive, con chitarre sognanti. In Two In Sun un beat elettronico fa da fondo ad un disegno in cui le chitarre brillano lentamente fino a risplendere trascinando la nostra mente lontano. If There’s One Thing I Hate è un intro ambient introspettivo che porta dritto a The Celebration, il post-punk come dovrebbe essere nel 2019: spigoloso, melodico e trascinante (a me ha ricordato le cose migliori dei White Lies, ma anche le ricerche sonore dei Sad Lovers & Giants e dei The Sound). In Two è soffice melodia sospesa tra chitarre first Cure e leggeri ricami elettronici. Notevole è il lavoro di arrangiamento tra chitarre e sezione ritmica: si passa da suggestioni shoegaze in effetto eco e tastiere più acide (Go Low) a melodie electro dreamy dal ritmo sognante (Here In Shadow), terminando con un ritmo più affilato (la conclusiva Waking Up, con drum machine e basso alla New Order).

Per chi ama il post-punk più romantico e lo shoegaze più chitarristico, Bright To Death è un album davvero imperdibile. Una raccolta di canzoni straordinarie, tutte radiosamente ispirate. Una scrittura solida, capace di entrare nell’anima e nel cuore. Perfetta colonna sonora per questi rigidi giorni invernali.

Alessandro Gobbi