SELOFAN
"Partners In Hell"
(Fabrika, 2020)

Cari amici della notte, oggi introduco l’ultima fatica del duo greco Selofan, la sesta opera per precisione, dal titolo Partners In Hell, così come loro stessi si definiscono, partners nella vita e nella musica. La band appartiene alla scuderia della Fabrika Records, con sede ad Atene, che a mio avviso è una delle etichette discografiche più innovative nell’ambito delle sonorità “oscure” legate al panorama underground, e che annovera, tra gli altri, She Past Away, Lebanon Hanover, Nina Belief, Second Still, Kaelan Mikla, Glass Beads, Blablarism, Buzz Kull, Die Selektion ed Isolated Youth, ossia i più famosi rappresentanti della “new dark age” internazionale. Conosco il duo personalmente e devo dire che, anche dal punto di vista umano, sono splendidi. Ho assistito al loro primo concerto in Italia, a Milano, e mi hanno subito conquistata.

Formatasi nel 2012 ad Atene, la band, grazie ad un suono synth-dark sperimentale, ha reinventato la moderna scena, dapprima nel vecchio continente, e poi in tutto il mondo, grazie alla loro prolifera creatività ed “etica” in studio di registrazione. La produzione e l’estetica teatrale del duo non si limita a creare musica infusa di melodie glaciali e sintetiche, ma, insieme alla voce ossessionante di Joanna, proposta in lingue diverse, e al basso pulsante di Dimitri, elabora vere e proprie composizioni tra synth e chitarre modulari, evocando narrazioni mitologiche in ogni album e nei rispettivi video. Ne è un esempio il video del singolo There Must Be Somebody, colonna portante del disco, una ballata gotica di una bellezza oscura e indiscussa. Partners In Hell si compone di 10 tracce pregne di intensità emotiva sia nel sound che nei testi, che rappresentano un elemento importante e distintivo della band, sempre alla ricerca di una nuova sperimentazione musicale, messa in scena anche dal vivo nei loro show, dove l’androginia e la notte regnano sovrani. Oltre alla litania straziante di Gray Garden, e alla furia elettronica di Auf Deiner Haut (la voce di Joanna ricorda quella della vocalist delle tedesche Xmal Deutschland), degna di nota è anche 4 a.m., che consacro come la gothic lovesong del disco!

Miriam Ranieri