LOUSY SUE
“Artless Artifacts”
(Sweet Time, 2023)

Al 7”EP di esordio contenente 5 tracce, dal quale vengono recuperate Katy Parrys e Ferma Jean, segue un silenzio (discografico), a fronte di un’assidua attività live, durato ben 5 anni prima che questo Artless Artifacts spunti dal nulla proprio quando la storia sembrava oramai sepolta. La copertina, ad opera di Angie, riporta un bel po’ indietro nel tempo, alla musica del dolore, al sud e alla polvere ma non lasciatevi ingannare perché il background originario si rivolge a tutt’altra epoca. Sostanzialmente è di punk, nelle sue molteplici sfaccettature spesso rivolte ad una matrice r’n’r, che si tinge questo esordio sulla lunga distanza uscito lo scorso anno a firma Lousy Sue, terzetto di Indianapolis che risponde ai nomi, di Jim, Angie e l’autoproclamatosi “National Treasure” (Tesoro Nazionale) Jason, rispettivamente chitarra, batteria (proprio così) e basso. Ai microfoni? Ci sono tutti. Il primo (Jim Kuczkowski) ha avuto un peso notevole nella grandiosa Rip Off Records di Greg Lowery, c’è la sua mano infatti dietro alle registrazioni degli esordi di Infections, The Chinese Millionaires, The Problematics, The Zodiac Killers e scusate se è poco, mentre i restanti sono visi ben noti nel circuito musicale locale per la loro militanza in svariate band oltre che, mi è sembrato di capire, un coppia di fatto (o ex).

Di album come questo se ne sentono veramente pochi. 15 tracce di goduria quasi tutte sotto i due minuti. Semplice, schietto e diretto, riporta un po’ alla memoria Amyl & The Sniffers attraverso la voce ficcante di Angie, i Tyvek, gli Oblivians e all’ultimamente onnipresente Buck Biloxi, non a caso la riproduzione di Shut The Fuck Up (unica cover presente nel disco), che ha visto la luce per la prima volta sul 7”EP Weirdos On The Street nel 2012, è impeccabile. Troverete sia incursioni granitiche (Bananas, You’ll Know I’m Gone (When The Checks Stop Coming), Damaged) che violente (Katy Parries), in pieno stile hardcore, ma anche affondi nel passato come con il basso vulcanico di Damaged che riesuma gli Stranglers, con l’impronta orrorifica di Cockatrice che materializza lo spettro dei Cramps, le devianze di Scratch Ditty tipicamente Siouxsie e le svisate garage di Lousy e Attraction.

Le copie sono solo 500, tutte rigorosamente in vinile bianco!

Salvatore Lobosco

 

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