MICHAEL YONKERS BAND
"Microminiature Love"
(De Stijl, 2003)

Michael Yonkers BandMicrominiature Love è stata una scoperta a dir poco emozionante per il sottoscritto, merito del suo singolare autore, Michael Yonkers, che con dei congegni da lui stesso assemblati per produrre effetti sonori dal notevole impatto ha dato vita ad un’opera molto avanti rispetto ai tempi in cui venne concepita. Tanta genialità però, come la storia insegna, non poco gli è costata all’epoca, a partire dai continui rifiuti subiti dai gestori dei club agli inviti insistenti, da parte del pubblico, a staccare la spina fino ad arrivare alla sfumata occasione di pubblicare una pepita come quella in questione, registrata nel 1968, ma venuta alla luce solo nel 2003, dopo ben 35 anni quindi, grazie ad una De Stijl che ha deciso di stanare questi master da troppo tempo dimenticati. Evidentemente il suo era un sound che disturbava abbastanza, cotanta avanguardia avrebbe dovuto aspettare ancora molto tempo prima di poter essere digerita.

Michael incise Microminiature Love, nei Doves Studios della sua Minneapolis, in una sola ora, alla tenera età di vent’anni, insieme con suo fratello Jim Yunker alla batteria e il suo amico Tom Wallfred al basso. L’album conta solo 7 brani ma di una originalità spiazzante caratterizzati da un’anima folk avvolta da un mantello di effetti elettronici casalinghi di stampo wave spesso oscuri al punto da sfiorare territori gotici. Eppure dalla copertina non si direbbe. L’ibrido tra la natura “arcaica” del suo timbro folk e quella futuristica della sua psichedelia “cosmica” dal piglio garage inizialmente disturba ma alla lunga attrae. Attraverso rasoiate chitarristiche e batterie primitive (Jasontown), disturbi cosmici (Boy In The Sandbox), marce funebri che esplodono in tripudi metallici tribali (Smile AwhileReturning) e incursioni garage accompagnate da distorsioni terrorifiche (PuppetingKill The Enemy), verrete condotti in un viaggio sconcertante come pochi che sconvolgerà abbastanza quanto abbiate pensato del sixties sound. Molto di quello che verrà dopo era già stato scritto nei solchi di questo autentico capolavoro.

Salvatore Lobosco