BUGO Live
(Padova, Arcella Bella Festival, 14 luglio 2023)
Bugo Bugo Bugo!!! Inizia e finisce così il concerto di Cristian Bugatti in arte Bugo con uno zoccolo duro di fan che inneggia l’artista (nato a Rho nel 1973) e probabilmente tutti suoi coetanei visti i capelli bianchi di chi urlava più forte di tutti. 200, forse 300 persone ad assistere allo spettacolo di Padova inseriti nel contesto della kermesse Arcella Bella, nel suggestivo ambiente del parco Milcovich. Lontano dalle querelle e dai riflettori Sanremesi, Bugo torna a fare quello che gli riesce meglio, ovvero suonare e cantare per il suo pubblico che lo adora. Un fenomeno particolare il successo di Bugo sulle scene musicali da oltre 25 anni e con ben 11 album all’attivo, il primo una raccolta di brani lo-fi La Prima Gratta è del 2000.
Percorre la scena italiana contaminando rock blues, garage, folk, hip hop ed elettronica, si rifà al sound anni ’90, Jon Spencer, Beck come riferimento certo per Ne vale la pena? Ma dal passato a nostro avviso Bugo recupera anche un certo fascino per il nostro Rino Gaetano e per dei tipi svalvolati come gli Skiantos o gli Squallor. Un sound che va infine a lambire la canzone d’autore italiana rivisitata e corretta per le esigenze del nuovo millennio. Eletto artista dell’anno al Meeting delle Etichette Indipendenti 2002 di Faenza, non deve essere stato facile uscire e farsi strada in un ambiente musicale come quello italiano che vuole solo canzonette d’amore o i tormentoni estivi per fare soldi a raffica. Possiamo allora sottoscrivere per il lavoro di Bugo quel concetto del mitico Freak Antoni quando diceva che “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti”.
Figura carismatica in concerto, quando appare sul palco è un boato di gioia e Bugo ringrazia, ringrazia sempre. Atteggiamento punk rock che lo ha visto tenere in scacco il pubblico per tutta la durata dello spettacolo, movenze non-sense tra una canzone e l’altra, a tratti sembrava il Celentano dei Rock Boys, il Vasco Rossi di inizi carriera o un Beck stralunato. Si parte con C’è Crisi uno dei suoi pezzi più famosi, poi Il Sintetizzatore, Come Mi Pare, la confessione di Io Mi Rompo I Coglioni, Vado Ma Non So, E Invece Si, Love Boat, la divertente Me La Godo, Mi Manca, Nei Tuoi Sogni, la bellissima Che Diritti Ho Su Di Te, una vera folk song d’autore. Molti chiedono la gettonata Casalingo che arriva subito dopo e Un Bambino, l’ultimo singolo che chiude un applauditissimo concerto. Supportato sul palco dal bravo Luca Manenti al basso, dallo scatenato Stefano Doninelli alla batteria e Marco Montanari alla chitarra solista, Bugo fa la parte del leone in gabbia durante tutto lo spettacolo mentre maltratta la sua Rickenbacker rossa.
Sale sulle transenne e viene sostenuto dai ragazzi in prima fila, si concede e saluta tutti, fa foto, benedice caschi da motociclista e lancia asciugamani intrisi di sudore al pubblico come una vera e propria rock star. Ma Bugo è intelligente e la sua è tutta una parodia di certi ambienti, uno scherzo, non se la tira per niente, anzi vuole fare passare l’idea che è uno di noi, allora scende dal palco e va in mezzo alla gente, fa un lungo giro tra il pubblico, bacia e abbraccia tutti, mentre i musicisti sul palco non sanno più come tirare avanti e improvvisano. Un Bugo scatenato che ha cantato a squarciagola tutte le 16 canzoni del concerto iniziato alle 22.00 e durato un paio d’ore. Per i bis nel finale ci sono Ggeell, Bollicine Di Vasco Rossi e Nel Giro Giusto. È bravo Bugo. Ascoltatelo, è uno di noi.
Andrea Masiero
Foto di Andrea Masiero
Ggeell/Bollicine, live 14/7/23, Padova
Love Boat, live 14/7/23, Padova