ANOHNI AND THE JOHNSONS
"My Back Was A Bridge For You To Cross"
(Rough Trade, 2023)

È il quinto album di Anohni, 13 anni dopo l’ultimo con i Johnsons e a 7 anni dal suo album solista Hopelessness. Con My Back Was A Bridge For You To Cross, Anohni, che ha aggiunto ancora una volta And The Johnsons, fa riferimento per sua stessa ammissione a Marvin Gaye e al capolavoro What’s Going On. Il Soul che cambia forma e guarda al presente, il ritratto dell’attivista Marsha P. Johnson in copertina già parla dell’impegno con queste nuove canzoni di affrontare tematiche che riguardano la collettività (discriminazione, alienazione e devastazione ambientale). Importante la partecipazione della chitarra elettrica di Jimmy Hogarth, anche co-produttore del disco (in passato collaborazioni con Tina Turner e Amy Winehouse), che fra morbidezze e deragliamenti aspri crea un tappeto soul-jazz e folk-blues tale da creare quasi un live-in-studio.

Un omaggio ad artisti e musicisti che furono, alle loro sofferenze e alle dure conquiste ottenute. Ma anche un dono all’umanità tutta perchè ognuno di noi ha patito per almeno una delle cose narrate dalla cantante e dai suoi musicisti. Citazioni strumentali come le parti rock-noise alla Hendrix di Go Ahead o citazioni palesi in It Must Change di Marvin Gaye e Nina Simone. Su tutte, dopo quelle citate, Scapegoat, Sliver Of Ice, It’s My Fault e Rest. Un disco raro di questi tempi, emozionante e commovente che avvolge con la voce unica di Anohni e porta in alto sulla propria personale nuvoletta piena di buoni sentimenti. Anohni ci è riuscita ed ha abbracciato con fare consolatorio tutti noi.

Danilo Stolzi

 

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