Tag: Gerry D’Amato

DEISON / BELLUCCI
"Dead Piano"
(ST.AN.DA, 2018)

Ipnotico, delicato, malinconico e così dannatamente brutale. Dead Piano è un’ode alla sperimentazione elettronica che porta la firma di due icone della scena italiana: Cristiano Deison ed Andrea Bellucci. Rilasciato lo scorso quindici ottobre dalla ST.AN.DA, il disco si compone di sei tracce, per una durata poco superiore ai trenta minuti, dove, però, Deison e

JULINKO
"Ash Ark"
(Ghost City Collective, 2018)

L’inviolabilità del buio e l’essenza di quel vuoto interiore che risucchia in sé le emozioni più profonde e cupe dell’essere. Ash Ark è la terza produzione firmata Julinko (dopo Hidden Omens e Sweet Demon), il progetto della brava Giulia Parin Zecchin, supportata da Carlo Veneziano. L’etichetta, invece, è la Ghost City Collective, di base in

LORENZO MASOTTO

Cresciuto nella natura della Val d’Illasi ed ora residente nella poetica Verona, Lorenzo Masotto è un pianista e compositore, annoverabile tra i migliori esponenti della musica post-classica ed elettronica. “Le etichette che hai citato sono corrette – dice -, descrivono l’idea di musica che amo scrivere. Probabilmente non troveranno un posto sui libri di storia,

DEISON / DEVIS
"Bees"
(Luce Sia, 2017)

Strutture intriganti e complesse che si sovrappongono durante tutta la durata della composizione. Cristiano Deison e Devis Granziera (Teatro Satanico) costruiscono, attraverso un lavoro istintivo e sapiente, un alveare sperimentale dove confluiscono contaminazioni oscure e paralizzanti. Suoni ruvidi, voci spiazzanti e venti metallici si alternano come scossoni puntuali ed alienanti. Bees è un susseguirsi di

MORGEN WURDE
"Assassinous Act"
(Time Released Sound, 2017)

Un omaggio al mondo del “crime”, nelle accezioni letterarie e cinematografiche del termine, firmato Morgen Wurde. Un ritorno gradito, sulle pagine di Frastuoni, per J. Wolfgang Röttger e per la Time Released Sound. Assassinous Act si presenta come una fictitious soundtrack dai contorni noir e retrò. Un tuffo nei mondi di Poirot, Holmes, Dupin o

CANTI MAGNETICI

Ipnotizzano e stupiscono come se fosse sempre la prima volta. Continua il viaggio di Frastuoni alla scoperta della produzioni firmate Canti Magnetici, l’etichetta pugliese fondata da Gaspare Sammartano, Andrea Penso e Donato Epiro. Dopo le prime sette release, una più bella dell’altra, eccone altre di pari numero e pari bellezza. Canto 08 – Elisha Morningstar

FILTRO
"Riflesso"
(Upside Down, 2017)

Filtro è un progetto sperimentale di Angelo Bignamini (già The Great Sunites e Lucifer big band) e Luca De Biasi (Satantango, Vhd Vhd). Formatosi nel 2016, il duo fa dell’improvvisazione e del puro istinto le sue matrici principali. Rilasciato dalla romana Upside Down Recordings, etichetta improntata sulle produzioni in vinile e cassette, Riflesso si dimostra

SAN LEO
"DOM"
(BleuAudio/È un brutto posto dove vivere/Brigadisco/DreaminGorilla/Vollmer Industries/Tafuzzy/Upwind Production, 2017)

Marco Tabellini e Marco Migani hanno creato qualcosa di incredibile, qualcosa che sfugge alla logica e che sembra venir fuori da un’epoca lontana. Attraverso l’impulso di dover girovagare per la stanza, fantasticando sull’ipotetica colonna sonora di qualche antica epopea, raccontandomi una storia, fatta di immagini e discorsi astratti, ho finalmente capito di essere di fronte

KONAKON
"Ousia"
(OTA, 2017)

Dopo aver ascoltato e recensito Ars Magna, è naturale aspettarsi molto da questa nuova uscita firmata Konakon. Matteo Berghenti non si lascia incantare dalle belle parole spese dalla critica per il lavoro precedente e rilancia. Rilasciato a giugno dalla label portoghese Os Tres Amigos, che merita sicuramente un capitolo tutto suo, Ousia si presenta sotto

AK’CHAMEL
"Transmission From Boshqa"
(Artetetra, 2016)

Culti esoterici da luoghi sconosciuti trovano asilo in Transmissions From Boshqa (la parola uzbeca per “altro”), potente audiocassetta “ad onde corte” firmata Ak’chamel e pubblicata dalla nostra Artetetra, lo scorso dicembre. Dal profondo Texas, la band scompone e fa propri gli aspetti più oscuri e nascosti della musica etnica ed occulta. Tradizioni differenti, come la

TRISTAN ECKERSON
"Trozo"
(1631 Recordings, 2016)

È uno strano rapporto, quello tra me ed il pianoforte, forse lo strumento che, più di ogni altro, suscita emozioni contrastanti e fortissime, tutte in un colpo solo. In Trozo, Tristan Eckerson supera se stesso e tesse trame di invidiabile bellezza e sensibilità. Il disco è stato rilasciato, lo scorso autunno, dalla label svedese 1631