ALEJANDRO ESCOVEDO
“Echo Dancing”
(Yep Roc Records, 2024)

Il texano Alejandro Escovedo, proveniente da una famiglia di musicisti, non è certo un nome nuovo nel panorama della musica rock, forse poco reclamizzato nel nostro paese ma molto popolare negli Stati Uniti, nei primi anni ’90 ha messo in fila un paio di album (l’esordio discografico solista Gravity e il seguente Thirteen Years) contenenti già i suoi migliori classici ed ha mantenuto nei decenni successivi credibilità ed integrità culturale spaziando tra alternative-country, folk-rock, roots rock e punk rock. Echo Dancing, il nuovo album di Escovedo, arriva dopo l’ultimo lavoro solista targato 2016, Burn Something Beautiful e The Crossing del 2018, firmato a quattro mani con l’italiano Don Antonio (Antonio Gramentieri, già leader dei Sacri Cuori); proprio Don Antonio, pur non comparendo su Echo Dancing come autore insieme ad Alejandro Escovedo, è il co-produttore, con Escovedo stesso e Nicola Peruch, di questo nuovo disco, una raccolta di canzoni del passato disseminate lungo il percorso tracciato negli anni dal rocker texano, qui proposte con una veste sonora completamente nuova, un rock quasi minimale, un magma sonoro lo-fi, piuttosto inedito per chi conosce la musica prodotta da Escovedo finora, che rende l’insieme molto omogeneo donando freschezza alle canzoni.

In queste 14 tracce, alcuni classici e altri episodi meno celebri, troviamo brani che alternano drum machine e ronzanti tastiere a episodi più scarni ed essenziali, senza gratuite cavalcate chitarristiche, ma il tutto unicamente al servizio della voce di Alejandro Escovedo. C’è molta Italia dentro questo Echo Dancing, l’album è stato mixato al Waveroof Studio di Castel Bolognese (RA) da Francesco Cinque insieme all’ingegnere del suono Ivano Giovedi. Alejandro Escovedo imbraccia la consueta chitarra elettrica ed è coadiuvato da Don Antonio alle prese con la maggior parte degli altri strumenti, Chitarre, Basso, Organo, Mellotron ed effetti elettronici, da Nicola Peruch ad Hammond, Farfisa, Wurlitzer, Programmazione dei synth e con gli interventi al sax soprano di Gianni Perinelli e le voci di Sergio Marazzi e Nancy Rankin Escovedo, consorte dell’autore. L’idea iniziale di Escovedo era quella di registrare, insieme a Don Antonio e Peruch, un album di brani nuovi ma all’ultimo momento, mentre era sul volo diretto per l’Italia, ha ritenuto fosse un progetto più interessante quello di fornire abiti nuovi al suo vecchio repertorio, un’intuizione assolutamente vincente ascoltando la resa finale di questo Echo Dancing.

Rocco Sfragara

 

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