AIR
(Ferrara, Summer Vibez Festival, 22 giugno 2024)
Gli Air sono tornati in Italia, dopo il concerto dello scorso febbraio al Fabrique di Milano, per celebrare il venticinquesimo anniversario del loro debutto Moon Safari. A Ferrara sono stati il nome di punta del festival Summer Vibez, una serie di concerti all’aperto nella bella piazza Trento e Trieste, accanto al Duomo. Nonostante il maltempo, che ha funestato il nord Italia, la giornata di sabato è stata calda e soleggiata e il pubblico è accorso numeroso. Prima degli Air c’è stato il DJ set di Mace, e abbiamo scoperto essere un producer veterano della scena rap/dance milanese che ha collaborato con tantissimi rapper italiani. Un set fin troppo piacione e lungo (un’ora), che è iniziato con atmosfere alla Robert Miles, per poi passare ad una simil afro, poi house classica, Prodigy, Goa Boa, Daft Punk, per finire con una serie di pezzi della “indie” italiana del nuovo secolo. Il tutto naturalmente senza mettere un disco, solo file e campioni. Un set eterogeneo fatto per piacere a tutti, che però ci ha oltremodo stancato. Una parte del pubblico ha comunque gradito, quindi ha avuto ragione lui. Nella prima parte della sua esibizione, la migliore, c’è stato però un brano degno di nota: su una base di percussioni afro e un giro di piano Rhodes sembrava di sentire una voce maschile che ripeteva, con forte accento pugliese, “ottantasett'”. Non so se è una produzione dello stesso Mace, ma è veramente bella e originale.
Un rapido cambio di palco e sono arrivati gli Air. Dentro un parallelepipedo bianco, che ricordava l’interno di una navicella spaziale su cui venivano proiettate immagini stellari, i nostri due (interamente di bianco vestiti), insieme al bravissimo batterista Louis Delorme (pure ai cori), hanno suonato, nella prima parte, tutto Moon Safari nell’esatta sequenza del disco, per poi eseguire, nella seconda, tanti altri hit dal resto della loro lunga carriera. In tre sul palco avevano dei suoni perfetti (almeno da dove eravamo noi, in posizione centrale ad una decina di metri dal palco). Jean-Benoît Dunckel si é rivelato un vero mago delle tastiere, mentre Nicolas Godin ha iniziato il concerto imbracciando il suo basso con i suoni caldi e profondi de La Femme d’Argent, per poi usare, lungo il set, anche chitarre acustiche, elettriche e pure tastiere. La formazione ridotta non ha impedito agli Air di ricreare l’atmosfera magica del loro debutto grazie ad arrangiamenti creativi su tanti brani (ne citerei almeno uno, la favolosa dub version di All I Need, per ovviare alla mancanza della voce di Beth Hirsch) ed ad un sapiente uso delle immagini proiettate sulla “camera bianca” che li conteneva. I due parigini, pur di poche parole, hanno dispensato sorrisi a tutti e sono parsi molto contenti dell’accoglienza del pubblico.
La loro è una musica solare, che trasmette ottimismo, e di questi tempi ce n’è proprio bisogno: il successo di Ferrara lo dimostra. Nei brani dall’esordio sono stati addirittura commoventi (su Talisman e Ce Matin-la’ non ho potuto trattenere qualche lacrima). Non so se fosse tutto esaurito, ma c’era tantissima gente, tanti, pure piuttosto giovani, che conoscevano tutto il repertorio e non solo le canzoni di Moon Safari (ad esempio due ragazze cinesi dietro di noi le hanno cantate proprio tutte, anche se irrimediabilmente stonate). Gli Air mancavano dalle scene dal 2017 e miglior ritorno non avrebbe potuto esserci, questo è stato, senz’altro, il più bel concerto da me visto finora nel 2024. Sarebbe fantastico se Dunckel e Godin decidessero di trarre da questo tour mondiale un album dal vivo, magari doppio, ma forse è chiedere troppo. Lunga vita agli Air, speriamo di poterli rivedere presto.
Mario Clerici
Foto e video di Mario Clerici.
Scaletta:
Moon Safari:
- La Femme d’Argent
- Sexy Boy
- All I Need
- Kelly Watch The Stars
- Talisman
- Remember
- You Make It Easy
- Ce matin-là
- New Star in the Sky (Chanson pour Solal)
- Le Voyage de Pènèlope
Best Of:
- Radian
- Venus
- Cherry Blossom Girl
- Run
- Highschool Lover
- Don’t Be Light
Bis:
- Alone in Kyoto
- Electronic Performers
Durata 100 minuti circa
Link: