ARCHAEAS
"S/T"
(Goner, 2020)

Archaeas sta per archeobatteri, “organismi che vivono in condizioni proibitive per gli altri organismi viventi (alta temperatura, assenza di ossigeno …) ora poco presenti ma predominanti nelle fasi iniziali del nostro pianeta”. Quale sia stato dei due principali caratteri di questi batteri primordiali ad aver spinto la nostra Violet a sceglierli quale sigla della creatura di cui ci accingiamo a parlare, a noi non è dato sapere, ma potreste provare a perdervi nello scenario archeo-futuristico pregno di rimandi esoterici, selvaggi e psichedelici della copertina di questo loro primo album per tentare di scorgere una risposta.

Gli Archaeas sono partiti come one-man band 5 anni or sono con la sola Violet al timone, per poi guarnirsi strada facendo di Chase Archaea e Chyppe Archaea-Crosby. A due mani ha prodotto un solo EP nel lontano 1996 con 5 brani due dei quali riproposti in una nuova veste in questo esordio sulla lunga distanza, di poco successivo ad un grandioso singolo su Total Punk, uscito lo scorso anno per la Goner.

Violet elenca tra le sue principali influenze tale Mark Sultan, musicista punk-blues canadese che si nasconde dietro la sigla BBQ e i giapponesi Guitar Wolf. In particolare è stato “Wild Zero”, film con protagonisti proprio questi ultimi ed un trans, ad aver toccato nell’intimo la nostra (dimenticavo, Violet è un trans, proprio quella bionda in copertina con posa da maschietto) al punto da proiettarlo durante le esibizioni.

Rispetto agli esordi essenziali e taglienti, qui il suono si fa più “massiccio”, ai limiti con l’hard in più di un occasione, sebbene l’anima garage-punk ricorra spesso negli svariati richiami agli Oblivians (Trapped), ai Reatards (Reality Commander), ai Lost Sounds (Lip Gloss) ed anche alle nuove leve australiane come Chats ed Amyl & The Sniffers di cui si è già detto su queste pagine.

Gran bel disco, ascoltatelo!

Salvatore Lobosco