THE LEMON TWIGS
"Everything Harmony"
(Captured Tracks, 2023)

Quarto album pubblicato dal duo di Long Island (New York) composto dai fratelli Brian e Michael D’Addario di chiara origine italiana, nonché figli d’arte, il padre Ronnie è un musicista professionista. Entrambi musicisti polistrumentisti, dopo la precedente uscita Songs For The General Public del 2020, erano considerati “the next big thing” ma i loro piani sono stati in parte frenati dalla pandemia. Ci riprovano adesso con una nuova produzione e col passaggio ad una nuova etichetta, lasciando la mitica 4AD per la nuova Captured Tracks. Anche nell’arrangiamento delle nuove canzoni è evidente un certo cambio di rotta. Abbandonata, ma non del tutto, l’ispirazione glam-rock (non a caso il disco fu prodotto da Tony Visconti, bassista e produttore storico di Bowie), le nuove tracce sono un concentrato di folk-pop, melodico, solare e fanciullesco, quasi a volerci dire di armonizzarci con la natura, di essere felici nonostante il mondo stia andando a rotoli.

Tredici canzoni, molte per gli standard attuali, tutte intrise di pop classico di derivazione sixties e seventies, dagli Everly Brothers a Elton John, tutte sapientemente orchestrate secondo la lezione di Burt Bacharach e con evidenti elementi di Musical, primo fra tutti il Rocky Horror Picture show. L’iniziale When Winter Comes parte con un arpeggio di chitarra acustica su cui si distende un cantato quasi western. In My Head scivola leggera come una passeggiata in auto sulla west coast o un giro in bici a Coney Island. Suoni caldi, armonizzazioni vocali ed echi di Simon & Garfunkel nella malinconica Corner Of My Eye, l’episodio più riuscito dell’album. Any Time Of Day trasuda Abba da tutti i pori ma sembra scritta dai californiani Redd Kross, padrini del bubblegum rock. Naturalmente Beatles in What You Were Doing. I Don’t Belong To Me è una ballata suonata al piano, Paul McCartney ne sarebbe fiero. Atmosfere che rievocano immagini felliniane per Born To Be Lonely ma su cui ancora una volta incombono echi beatlesiani. Ghost Run Free spiazza piacevolmente, con un riff arpeggiato a la Johnny Marr degli Smiths. In definitiva un ottimo album di brani cantautorali, emozionante e intimo, volutamente retrò. Forse la lezione da trarre è che se il mondo fa schifo, la musica può ancora lenirne le ferite.

Nino Colaianni

 

The Lemon Twigs

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When Winter Comes

Every Day Is The Worst Day Of My Life

Ghost Run Free