GLEN HANSARD
“All That Was East Is West Of Me Now”
(Anti Records, 2023)

Glen Hansard è un musicista sul quale si può sempre puntare tranquillamente quando si tratta di realizzare un album. A partire dal 1990 ha pubblicato musica come parte delle band The Frames e The Swell Season, ha recitato nei film “The Commitments” e “Once”, ha realizzato notevoli e apprezzatissime registrazioni da solista tra il 2012 e il 2019. In questo suo sesto sforzo uscito il 20 ottobre 2023 la sua via procede regolare come al solito e il musicista non è mai sembrato così immediato. Questa sua nuova prospettiva di immediatezza funge da forza trainante creativa, con l’atmosfera generale che dipinge un’immagine di assoluta urgenza esistenziale. Il suo lavoro è sempre apparso come una ricerca musicale adatta ai suoi sbalzi d’umore e questo All That Was East Is West Of Me Now inizia con un accento rumoroso ma meditativo, con chitarre scricchiolanti e rullanti schioccanti prima di stabilizzarsi in uno schema più riflessivo, per adattarsi ai sospiri rassegnati e ai suoni balbettanti su cui si intrecciano le sue melodie.

Down On Our Knees suona come una ipotetica collaborazione tra Tom Petty e i Sonic Youth, nella quale funziona tutto coerentemente, tanto da essere uno dei momenti salienti dell’album. Naturalmente ci sono anche ballate sentimentali ed ampollosità assistite da archi ma, per la maggior parte, Glen Hansard si è allontanato da echi ispirati tanto da Van Morrison quanto da Bruce Springsteen ed ha puntato gli occhi su ambientazioni più vicine a gruppi come Elbow e Villagers. There’s No Mountain, con quelle voci che si librano su graziose melodie di chitarra, lo vede entrare nei territori di Yusuf Islam/Cat Stevens. Il brano parla di come tutti abbiano bisogno, a volte, di chiedere perdono o di come ci ribelliamo alla società che ci mette in ginocchio. Sure As The Rain è la traccia più malinconica del lotto dove l’esecuzione vocale di Hansard tocca le corde del cuore. La combinazione del testo, con un arrangiamento d’archi crescente, ricorda nel suo sfarzo il cantautore francese Benjamin Biolay. Una ballata inquietante e tragica come una danza lenta tra le ceneri dell’apocalisse, solo per riconoscere che l’unico valore che ha davvero importanza è l’amore. La meditabonda Short Life riguarda il vivere il momento e il non sprecare il proprio tempo in vita, l’esasperata Ghost la disperazione relazionale e il rock melodico di Down On Our Knees osserva il mondo attraverso una lente ardente e apocalittica.

All That Was East Is West Of Me Now è un lavoro che farà innamorare tutti quelli a cui piacciono i cantautori classici. Qui, infatti, si possono ascoltare spiccate influenze di Dylan, Petty, Waits, Cohen, Cave e Stevens/Islam. Ma in sostanza è quello che ti aspetti da un musicista come Glen Hansard, che in questo frangente sfrutta la paura che deriva dalla mezza età e la incanala nella passione. Anche nella sua scrittura intrinsecamente cupa, c’è sempre un messaggio di speranza da trovare: dove l’amore è teso, riparalo; quando il tempo è limitato, coglilo; se la vita sta finendo, iniziane una nuova. L’aspetto più gratificante della musica di Hansard è il significato che cambia la vita e che può essere raccolto praticamente in qualsiasi momento.

Le canzoni sono ben scritte con una strumentazione ricca e la sua voce, sia che canti o che sussurri, esprime sempre emozioni. L’unico punto debole dell’album, se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, sta nel fatto che a tratti propone un qualcosa di già sentito in precedenza. La sua unica incertezza infatti si riscontra nel non provare a sperimentare nuove soluzioni sonore da proporre o in cui cimentarsi rispetto alla precedente produzione, adagiandosi su un già sentito rassicurante ma che può apparire monotono. Se questo disco non sperimenta del tutto come a livello del suo predecessore, This Wild Willing, ciò che perde in grandezza creativa viene compensato da una scrittura coerente e da testi sottilmente brillanti. Questi pezzi possono sembrare più semplici, ma non hanno affatto meno impatto. Nel complesso All That Was East Is West Of Me Now è un’opera riuscita che racchiude il suono di un cantautore che si guarda senza timore in uno specchio profondo, oscuro, veritiero e malinconico. E proprio grazie alla personale capacità di trasformare anche le situazioni più scoraggianti come una nuova opportunità per affrontare le sfide, la musica di Glen Hansard non è mai stata così piena di vita e di significato.

Marco Galvagni

 

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