DEVIATED SISTER TV
"Murder Electronics"
(Impulsy Stetoskopu, 2014)

Deviated Sister TVCommistione deflagrante di power electronics e death industrial che segue la tradizione italiana di quel rumorismo post-apocalittico che fa capo a Maurizio Bianchi, Deviated Sister TV è tagliente come un rasoio e caustico come un ferro rovente sulla pelle. Il progetto è, i DSTV scrivono, “una strana creatura nata dall’amore e costretta a nutrirsi di cose molto cattive: ogni singolo suono è un urlo di dolore e sofferenza, ed espressione di tutte quelle vite senza speranza”. In edizione limitata di 100 audiocassette C60, numerate a mano e con una lametta incollata su ogni copia, Murder Electronics, pubblicato nel Febbraio 2014 dalla label sperimentale polacca Impulsy Stetoskopu, è l’ultimo lavoro nato per mano di Mario e Alice, aka Mr. & Mrs. Deviated, duo italiano di Ovada – provincia di Alessandria – produttivo dal 2006. I DSTV hanno già diverse pubblicazioni all’attivo, veri e propri concept album che esaminano alcuni tra i lati più oscuri della natura umana: il disturbo mentale, la devianza patologica e la violenza che ne deriva, in titoli come Cronaca Vera (2012 – in omaggio al famoso settimanale di costume e cronaca nera), Bestiae (2012 – sul caso delle Bestie di Satana), e Post-Partum (2012 – sulla sindrome e la depressione post-parto e l’infanticidio). L’uomo in passamontagna sulla cassettina di Murder Electronics è l’omicida de “I Corpi Presentano Tracce Di Violenza Carnale”, film di Sergio Martino del 1973, in omaggio al giallo all’italiana, genere celebrato in tutto l’album con sample tratti dai film di Dario Argento e Lucio Fulci. L’immagine è una sineddoche del delitto in tutte le sue varianti, qui narrate dall’inquietante e filtrato spoken-word di Mario e Alice: l’uxoricidio, l’assassinio legato alla violenza carnale, per vendetta, o come risultato di una vita a cui è stato negato affetto. Il folle e feroce assassino si nasconde tra le pieghe delle basse e asfissianti frequenze e dietro ai ripetuti suoni metallurgici del grigio paesaggio industriale. Allo stesso modo i DSTV si conquistano a forza un posto tra le realtà più interessanti della scena industrial italiana. La sentenza è condanna per omicidio volontario.

Claudia Zitarosa