ROLLING STONE
The life and death of Brian Jones
(Regia di Danny Garcia, 2019)

Il docu-film realizzato da Danny Garcia nel 2019, racconta la tragica vita del fondatore dei Rolling Stones, dagli esordi alla sua morte misteriosa, passando al setaccio la parabola discendente delle vicende personali e musicali attraverso le interviste di persone a lui vicine e con l’utilizzo di immagini di repertorio. Lo stile adottato è quello di un true-crime, soprattutto nella seconda metà della pellicola, nella quale ci si sofferma sulle circostanze misteriose della sua morte e sui depistaggi che le relative indagini hanno subito. I loschi personaggi che circondavano Jones in quel periodo, gli eccessi di sostanze, i problemi con la giustizia e il suo progressivo allontanamento dagli Stones non fanno altro che dare adito a teorie complottistiche sul reale motivo della sua morte o dovremmo dire assassinio.

Fatto sta che dalla visione di questo documentario la figura di Brian Jones non ne esce benissimo. I commenti degli intervistati non sono del tutto lusinghieri nei suoi confronti, traspare sicuramente un musicista di talento, capace di dare sostanza alle hit dei suoi compagni di band, ma che non fosse in grado di comporre delle song come invece avevano imparato a fare Keith e Mick. Per non parlare dei racconti sulla sua personalità e sui sospetti problemi di salute mentale, compresa una non diagnosticata sindrome borderline. Il racconto nel suo complesso lascia con la sgradevole sensazione che lo show-business, come spesso accade, lascia soli i suoi protagonisti, li abbandona al proprio destino dopo averli spremuti. Brian Jones è stato forse una rock star sopravvalutata e mitizzata, per via della morte prematura, ma sicuramente non meritava di morire così e questo è stato certamente colpa di qualcuno che non ha pagato il suo debito con la giustizia e con la storia.

Nino Colaianni

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