Caro Babbo Natale, come ben sai, da diverso tempo a questa parte non siamo messi troppo bene ed anche quest’anno le cose non sono andate molto meglio. La quantità oceanica di musica prodotta sul globo terracqueo, in vinile, CD, cassetta e/o in formato digitale è tale da disorientare-sfinire anche l’appassionato più indefesso. Inoltre, la qualità
Frequentavo ancora le scuole medie inferiori. Sì, era un po’ di tempo fa, la volta che partecipai alla festa di compleanno che un compagno di classe aveva organizzato a casa sua. All’epoca Mc Donalds neppure si sapeva cosa fosse. A quel party a base di patatine, Fanta e gomme da masticare attaccate sotto i divani
Basta uscire in strada, prendere la metro o un bus, per rendersi immediatamente conto di quale sia oggi la modalità d’approccio più comune alla musica. Smartphone in mano, auricolari piantati nelle orecchie e streaming da Spotify o YouTube, è chiaro. Sotto il profilo della qualità audio, l’equivalente di Mc Donalds per il cibo. Fortunatamente, esiste
Giudicare esclusivamente in base ai numeri, quando il soggetto è l’arte e la musica, è una prassi da ignoranti. Infatti, sono due miserie speculari tanto quella di chi “deve per forza” andare ad un concerto con altre 100.000 persone, quanto quella di chi, al contrario, non comprerebbe mai un disco che supera le 1000 copie
Negli anni ’90, a Piombino, la mia città natale, c’era un tizio solitario, atono ed imploso, totalmente devoto al verbo power electronics/harsh noise. Girava a bordo di una mal ridotta Deu Chevaux bianca, costantemente squassata da ondate di rumore diffuso a volumi insostenibili. Lui era solito partecipare la devastante esperienza sonora con tale trasporto da
Siamo un popolo di navigatori e poeti, ce lo hanno e ce lo siamo sempre ripetuto. Per ognuno di noi, c’è stato un tempo passato, collocabile pressapoco nell’età puberale, nel quale, una delusione amorosa in combinazione con un’abbondante peperonata, non potevano che tradursi in ispiratissima urgenza poetica da riversare sulle pagine di un Moleskine. Nella
Partendo da una riflessione sull’affollata scena della musica sperimentale più recente, nei tre precedenti articoli di questa serie, sono state evidenziate alcune differenze rispetto alla sua storia nel secolo scorso ed ipotizzati alcuni percorsi-letture possibili che possano relazionare passato e presente di queste esperienze artistiche. Vi ho riferito delle origini della musica sperimentale, si è
Proviamo a definire “sperimentatori di oggi” quegli artisti che, dopo il neccessario assorbimento di informazioni e relativa interiorizzazione delle stesse, si determinano in una ricerca di orizzonti espressivi autopoietici, in alternativa a ciò che si indica come “sperimentatori” secondo la definizione storico-enciclopedica. Del resto, impegnarsi in esperimenti, in qualsiasi caso, implica un lungo percorso di
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